Allontanamento del coniuge dalla casa familiare: quando costituisce causa di addebito della separazione?

In caso di frequenti litigi tra i coniugi, spesso capita che uno dei due decida di allontanarsi dall’abitazione famigliare.

 

Quando l’allontanamento deve ritenersi illegittimo e, quindi, tale da giustificare l’addebitamento della separazione?

 

Anzitutto, occorre premettere che l’art. 143, 2° comma c.c., tra i diversi diritti e doveri reciproci dei coniugi che nascono dal matrimonio, prevede l’obbligo di coabitazione.

Dunque, l’allontanamento unilaterale del coniuge dalla residenza famigliare (i) senza il consenso dell’altro coniuge, (ii) confermato dal rifiuto di farvi rientro e (iii) senza una giusta causa, costituisce violazione del dovere di coabitazione e, di conseguenza, causa di addebitamento della separazione dei coniugi.

Diversamente, situazioni concrete che rendono intollerabile la prosecuzione della convivenza e che risultano essere chiaramente incompatibili con la coabitazione sotto lo stesso tetto, non determinano la violazione dell’obbligo di coabitazione in quanto l’allontanamento viene compiuto dal coniuge per “giusta causa”.

2019-09-18T17:54:57+00:00